giovedì 2 ottobre 2008

In giro per Bon Fortune

La cittadina di Bon Fortune era abbastanza sviluppata per essere fornita di negozi e taverne e di un discreto traffico commerciale, ma erano ormai 2 cicli lunari che per la città si vedevano solo contadini e coloni sfollati e ogni tipo di avventuriero che circolasse nelle contrade del Furl.
a tal punto era cambiato l'afflusso a Bon Fortune, che il padrone della locanda "l'Elfo Silente" aveva cambiato il nome sull'insegna in "l'Elfo Incavolato", questo a causa delle continue risse scatenate dagli avventori ubriachi.
Il bardo che guidava il gruppeto di avventurieri, a cui si era aggiunto anche uno stregone, entrarono nella locanda e affittarono alcune camere per passare la notte, tutti tranne il ranger che preferì un posticino per se nelle stalle dietro la locanda.
La sera stessa il gruppo si preparò per organizzare un'incursione nel territorio dove le bande orchesche erano state avvistate negli ultimi giorni.
Il giorno dopo si recarono di buon mattino ad acquistare l'occorrente per il viaggio, dapprima all'emporio di Silvian, dove acquistarono armi e armature, poi da Dora l'erborista, l'unico negozio in paese in grado di avere pozioni curative, per ultimo si recarono in un negozio che vendesse preparati magici, quest'ultimo era uno strano negozietto malmesso e sperduto nei bassifondi di Bon Fortune al suo interno vi era una tale confusione che anche lo stregone faticò molto a distinguere tra i vari manufatti e le pergamene sparpagliate in ogni dove per lo stanzone, che da solo occupava tutto il perimetro della costruzione, uno strano oggetto che assomigliava vagamente, molto vagamente, ad un astrolabio, attirò la loro attenzione, era di forma circolare e con meccanismi dentati che ricordavano gli oggetti di precisione che si fabbricavano secoli addietro nei perduti reami dei nani delle rocce, nella regione nord orientale del Fermjnd.
La parte metallica era piatta ed ogni meccanismo era di forma circolare, c'erano poi dei braccetti anch'essi metallici, che reggevano delle pietre perfettamente sferiche e colorate, davano nell'insieme un'idea di sistema planetario, esternamente questo "piatto" aveva una corona con una scala graduata incisa.
Il bardo non fece in tempo ad afferrarla che uscì fuori da una porticina l'alta figura allampanata del proprietario, aveva il volto incorniciato da una barbetta bianca e una lunga tunica di un blu scuro e profondo come la notte.
Fece sparire l'oggetto in una manica e chiese cosa volessero acquistare da - Bring l'alchimista -.
Alla fine i nostri eroi andarono alle "Scuderie di Tolm" dove finirono per noleggiare due coppie di ronzini per il viaggio.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Insomma, non aggiorni più?????

gerrok ha detto...

sisi aggiornerò, sono successe molte cose interessanti e dovrò metterle qui sul blog... ultimamente fulvio fabio e company stanno migliorando notevolmente, sono adesso un vero gruppo.....