martedì 16 dicembre 2008

Primo Sangue

"...Com'era successo?" - La domanda echeggiava nella mente del prode Uthor.
Il nano riandava con il pensiero agli ultimi avvenimenti di quella triste impresa. Dapprima un agguato al traghetto sul fiume Furl e solo grazie alla sua coraggiosa difesa i suoi compagni si erano salvati da una banda di predoni orcheschi, poi visto che la regione era in mano a questi fuorilegge la decisione di dividersi in gruppi, la ricerca della grossa banda di razziatori, ed infine l'arrivo fortunoso al villaggio di Buonaterra...."Già!" pensava il nano "Proprio dopo il nostro arrivo c'è stato l'assalto notturno, e il ranger è rimasto ferito...." non riusciva più a ricordare il suo volto... più si sforzava e meno riusciva a ricordarselo.
Tutto era andato nel verso sbagliato a quel punto, nonostante l'arrivo in extremis del bardo e del mezz'orco, il secondo assalto al villaggio era stato devastante, il disperato tentativo di intercettare Reax e l'uccisione del capo banda Graxl, non erano serviti a salvare il villaggio che sotto l'ultimo attacco della banda dell'ascia insanguinata era completamente devastato solo l'azione eroica del Barbaro mezz'orco che si era gettato in bocca al bandito e poi il suo disperato tentativo che, con una scivolata sotto l'enorme Orog, piazzava il fendente che poneva fine all'infame vita dell'Assassino.
"...Com'era successo?" - il tarlo rodeva la mente del nano. Dopo quella falsa vittoria si erano contati i morti.... il villaggio non esisteva più, tutto bruciato e devastato dall'orda, tra le fila degli avventurieri lo gnomo era scomparso, l'elfo era stato seppellito insieme a decine di innocenti abitanti di Buonaterra.
Chiuse la cinghia del sottopancia del mulo "Sancho", che portava un carretto carico di masserizie dell'erborista del villaggio, la bella Marta, che era sopravvissuta all'eccidio, al nano non dispiaceva la sua dolce compagnia...ma nel suo animo c'era un senso di disperazione, quei giorni tra gli sfortunati contadini, era stato per Uthor un momento fondamentale, adesso aveva la sicurezza che la sua vita era votata all'avventura e non a un misero lavoro nei campi o nelle miniere, non avrebbe fatto il minatore come suo nonno e come suo padre dopo di lui....
Salì a cassetta e accanto a Marta spronò il mulo per farlo partire... via verso Bon Fortune e verso la ricompensa di mille pezzi d'oro per la testa dell'Orog!!! Si avrebbe sicuramente continuato a fare la vita dell'avventuriero.....